Dopo 50 anni l'urna con le reliquie del Santo Patrono è ritornata a Pescantina. In occasione dell'anno della fede, che il Santo Padre ha proclamato lo scorso 11 ottobre, a 50 anni dall'apertura del Concilio Vaticano II, il nostro Vescovo ha offerto la felice opportunità di spostare il corpo di San Zeno dalla sua basilica nei vari vicariati della Diocesi. Per il nostro è stata proposta l'utilizzazione del Duomo di S. Lorenzo, una chiesa capiente, collocata in posizione centrale, con un ampio parcheggio e soprattutto degna con la sua bellezza di accogliere il Santo più venerato a Verona. L'urna è stata solennemente accolta domenica sera 23 settembre e trionfalmente accompagnata in Duomo, dove alle 19.00 l'abate di San Zeno ha presieduto la concelebrazione eucaristica. San Zeno è rimasto con le sue reliquie a Pescantina fino a giovedì sera 27 settembre e i giorni di permanenza sono stati scanditi da numerose celebrazioni, con pause di silenzio e di preghiera durante le quali la presenza di singoli fedeli, di famiglie, di gruppi non è mai venuta meno. Per tutti è stata anche assicurata la disponibilità di un sacerdote confessore. Particolarmente curate sono state le celebrazioni del pomeriggio, che hanno interessato gli anziani, con l'unzione dei malati, i ragazzi della scuola primaria e secondaria, gli adolescenti e i giovani. Solenni sono state le funzioni della sera, con la presenza delle tre unità pastorali presenti nel vicariato: Bussolengo e Pastrengo, capoluogo e frazioni di Pescantina, Lugagnano e Sona. Quanto mai gradita è stata la presenza del nostro Vescovo nella solenne celebrazione di mercoledì sera, che ha onorato ancor di più quanto era stato predisposto dai nostri sacerdoti e dai Consigli Pastorali. Sono state particolarmente calorose le esortazioni e l'apprezzamento rivolti ai chierichetti, alle corali, ai suonatori di campane. I "giorni di San Zeno" hanno coinvolto tutta la comunità e sono stati veramente segnati da un grande fervore, con l'impegno a perseverare nel luminoso esempio e profondo insegnamento che il Santo Patrono ha espresso 1.650 anni fa nel suo servizio pastorale quale ottavo Vescovo di Verona.
Rita